Milano a mano armata - Prefazione
Mettete insieme la capacità di azione e di tensione dei
“poliziotteschi” italiani anni Settanta, il ritmo e la durezza di certi moderni prodotti televisivi americani, l’oscuro fascino dei coni d’ombra che da decenni si proiettano sulla
realtà politica e sociale nostrana.
Condite con una scrittura serrata, impeccabile e tagliente, con personaggi scolpiti nel marmo di un solido mestiere narrativo, con un montaggio che richiama la migliore tradizione cinematografica.
Collocate il tutto in quella che è, oggi, la maggiore e forse unica realtà metropolitana italiana, quella milanese. Il risultato finale potrebbe essere un romanzo senza respiro, che si dipana tra casi criminali realistici e di forte impatto, trame sotterranee per il potere, disegni che sfuggono inesorabilmente all’opinione pubblica e all’informazione.
Un risultato che è raggiunto da questo romanzo di Romano
De Marco, che si fa leggere tutto d’un fiato e che,
una volta chiuso, costringe a riflettere, come dovrebbe essere
per un prodotto letterario che voglia andare oltre la
qualità estetica e l’intrattenimento.
Un’ottima prova d’autore, insomma, che non mancherà
di lasciare il segno.
Eraldo Baldini